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64 il corvo

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  Si riconduca al padre, (riflette) Ah no, ch’io deggio
  Tutto al fratello consegnar, o in marmo
  Cangiar deggio le membra. Ma il fratello
  Dovrà morir? Del caro sangue mio
  Carnefice sarò? Crudel sentenza!
  Che far degg’io? (spav.) Ma troppo il truce arcano
  Co’ miei gesti paleso. Ah Ciel, soccorri
  Col tuo consiglio il mio barbaro caso (piange).
  (scuotendosi) Sì, il Ciel m’assisterà. Raggio di luce
  Par che la mente mia rischiari. Fa
  Core, o Jennaro.

SCENA NONA.


Armilla, Smeraldina, Jennaro, Pantalone dalla galera.


Jen. (coraggioso) Armilla, tutto è pronto.
  Andiamo Principessa (la prende per la mano).
Arm.                                    Io son con voi.
Smer. Principe, perdonate alle parole
  Ingiuriose troppo. Io vi credea,
  Non fratello di Re, ma reo corsale.
Jen. Sì, ti perdono, (a parte) Ciel, m’assisti. An-
                                                                   diamo.
Pant. (dalla galera) Via, a saludar i Prencipi,
  squartai.

(fischia tre volte; la ciurma ad ogni fischio risponde con un urlo universale. Imbarcati i Principi, si danno le vele a’ venti, i remi all’acque, e colla galera tutti entrano).



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