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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Gozzi - Le fiabe. 1, 1884.djvu{{padleft:299|3|0]]Mil. (sorpreso) Qual stravaganza è questa!
Mil. (con sussiego) Era vostro, fratel. Se v’era
caro,
Potevate tenerlo. Vi sovvenga,
Fratel vi son, ma vi son Re.
Jen. (confuso) Scusate...
Un ratto... un entusiasmo... (a parte dispe-
rato) Acerbo arcano!
E svelar non ti posso! (con amorevolezza)
Quel corsiere,
D’ogni altro più gentil, vi risarcisca
Dell’ucciso falcon. Su quel salendo,
E ritrovando in quello una destrezza,
Ch’unqua non fu in destrier, vi scorderete
Della perdita fatta, e ch’ora il mio
Cieco entusiasmo cagionò.
Mil. (da sè) Vaneggio;
E non so indovinar... Sì, quel destriere
Accetto, e salirò. Sino alla Reggia
Proverò il suo valor. Nel cocchio mio
Voi salirete insiem coll’Ammiraglio.
(I servi avvicinano il cavallo; Millo prende
le redini per salirvi)
Jen. (da sè con furore) Date forza voi. Numi, al
braccio mio.
Sicchè un fratel possa salvar da morte.