< Pagina:Gozzi - Le fiabe. 1, 1884.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
82 il corvo.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Gozzi - Le fiabe. 1, 1884.djvu{{padleft:304|3|0]]

  Or per la Reggia i miei fidi ministri
  Mesto e pensoso l’han veduto andarsi,
  E come fuor di sè. Sospiri e lagrime,
  Affannosi sospiri, e pianto amaro
  Versar dagli occhi, indi celarsi invano.
  Deh mi togliete un sì barbaro peso
  Da questo sen; tutto narrate, e datemi
  A un colpo sol la morte.
Arm.                                              Io non vi niego,
  Millo, le stravaganze usate, e questo
  Sospirar, lagrimar, che mi narrate.
  Sospettosa mi rende. Del cor mio
  Render posso ragion. Millo, io v’adoro,
  E, se v’inganno, un fulmine dal Cielo
  Gaggia su questo capo. Per le nozze
  Pronta son. Più verace e chiaro pegno
  Dell’amor mio non saprei dare ad uomo.
  Strano vi parrà forse un così forte,
  Ed improvviso affetto, una sì salda
  Simpatia, ch’ho per voi, che romanzesca
  Sembra ed inverisimile. Di questa
  In gran parte è cagione il fratel vostro
  Che nel breve viaggio, che facemmo
  In questo dì, co’ più soavi modi,
  Co’ più vìvi colori, e con favella
  Seducente, di voi sempre parlommi;
  E la bella presenza, e i dolci modi,
  E il cor sincero, e l’indole costante
  Mi dipinse anelando, e a tal, che prima,
  Ch’io vi vedessi, era di voi ferita,

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.