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94 il corvo.

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SCENA SESTA.

Tartaglia e Pantalone.

Tart. (uscendo affaccendato) Ammiraglio, avete veduto Leandro?

Pant. Sì, l’ho visto; cossa volevi? (ironico) Se allegri, che par che andè a nozze. Avere da darghe qualche bona nova.

Tart. Dov’è andato? ditelo presto. Ho degli ordini del Re.

Pant. Ah caro Tartaglia, se me sè amigo, se me volè ben, diseme i ordini che gavè.

Tart. Io non ho difficoltà, ve li dico subito. Leandro aveva l’ordine di dare l’arresto al Principe nelle sue stanze. A me ha cresciuta la dose; è inquieto, non è contento di questo; ma vuole, che immediatamente sia condotto nell’Isola del pianto e colà confinato.

Pant. In tell’Isola del pianto! el Re contro un fradello tanto benemerito? contro el so sangue? ste crudeltà? Povero innocente!

Tart. Innocente? Se gli ha scannato un falcone nelle mani, ammazzato un cavallo sotto; ma voi dovreste ricordarvclo; avete per quel caso un braccio al collo e la testa rotta.

Pant. No importa gnente. Nissun sa la rason de ste cosse; mi la so, no la so, ma so che l’è innocente.
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