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114 | il corvo. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Gozzi - Le fiabe. 1, 1884.djvu{{padleft:336|3|0]]
l’orientale da sedere, vicini al posto oppor-
tuno alla trasformatone, che deve seguire.
Millo siede, fa cenno al fratello, che sieda.
Siede)
Jen. (con voce di commozione) Crudel non vi
credea.
Cieco foss’io, per non aver veduti
I caratteri vostri, e il vostro nome,
Che a morte mi condanna, {piange )
Mil. (commosso e sostenuto) Il Parlamento...
Le colpe vostre... gli ordini... le leggi...
Le ragioni di stato... (scuotendosi) Or qui non
venni
Per rimproveri a voi. Cerco innocenza.
Crudel non sono.
Jen. (a parte agitato) Ahi duro punto!... ahi
misero!...
Quanta necessitade, e qual ribrezzo
Mi sprona, e mi trattieni (con dolcezza a
Millo) Deh, fratel mio,
Richiamate al pensier sin quando fummo
Pargoletti innocenti, e quell’affetto
Che sempre ci stringea, sì ch’un momento
L’un senza l’altro mal soffria di starsi.
Ne’ fanciulleschi giuochi vi ricorda
La tenerezza e l’armonia. Non mai
Picciol disgusto, o puerile invidia
Fu tra di noi. Sovvengavi, ch’ognora
Tutti i piccioli doni, e tutti i beni,
Che avevamo, divisi tra di noi