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118 | il corvo. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Gozzi - Le fiabe. 1, 1884.djvu{{padleft:340|3|0]]
Cambiar in marmo. (udirassi un tremuoto.
Jennaro si cambierà in ìnarmo candido dai
piedi sino al ginocchio)
Mil. (spaventato dal tremuoto, non osservando il
fratello) Qual tremuoto è questo! (in atto di
fuggire)
Jen. Non fuggire, inumano. I detti seguo
Delle colombe, ascoltali; son questi:
Del cavai, ch’ha in potere, appena suo fratello
Salirà sopra il dorso, sarà morto da quello.
Se non glielo consegna, o gli palesa il fatto,
O con nessun fa cenno con parola, o con atto;
Il decreto è infallibile; se in nulla mancherà
Una statua di marmo Jennaro diverrà.
Io dovei consegnartelo ed ucciderlo
Per serbarti la vita, e in un tacere
Per serbarti la mia. (a parte con grido) Si
compie, oh Dio!
L’inumano decreto. (odesi di nuovo il tremuoto. Jennaro si cambia in marmo candido il corpo e le braccia, rimanendo in nobile attitudine)
Mil. (osservando il cambiamento, inorridito e
commosso) Oimè misero!
Che veggio mail Deh fermati, fratello;
Innocente fratel, deh chiudi il labbro,
Non dir più oltre.
Jen. Ah barbaro, m’ascolta.
Non è più tempo ornai. Soffri tu ancora