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126 il corvo.

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  Togliti questa vita, e nel primiero
  Stato torna il fratel.
Nor. (con fierezza) Sorgi. Non dessi
  Voler ciò, che non puossi. Di Jennaro
  Scioglier non può le membra di quel marmo
  Fuor, ch’un rimedio sol, (a parte con ismania)
                                               Barbare stelle!
  A che mi condannate! (trae un pugnale e lo
  pianta a’ piedi della statua) Ecco il rimedio.
  Con quel pugnale trucidata Armilla
  Resti sopra la statua. Il sangue solo
  D’Armilla trucidata, il simulacro
  Spruzzando, al suo primier stato Jennaro
  Potrà ridur. S’hai cor di porre in opra
  Un tal rimedio, ponlo. Altro rimedio
  Non posso darti. Soffri, (con un sospiro) Io
  soffro ancora. (entra per dov’è giunto con
  prodigio)
Mil. Fermati... ascolta... e la tua figlia, barbaro!...
  La cara sposa mia! Che intesi mai!

SCENA QUINTA.

Armilla e Millo.

Mil. Fuggi, Armilla, deh fuggi. Tu sei giunta
  In quel d’Edipo, ed in peggior albergo
  Tra gli strazi d’inferno.
Arm.                                    Sposo mio,
  Da te non ve’ fuggir. Qui venni, e intendo

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