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134 il corvo.

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SCENA UTLIMA.

Leandro, Tartaglia, Pantalone, Truffaldino e Brighella co’ loro fardelli e detti.

Lean. (correndo) Che fu? (guarda Jen.) Che
                                                    veggo mai!
Tart. (correndo, suo atto di stupore) La statua!...
                                                       Jennaro!

Pant. (correndo; sua sorpresa) Cossa vedio! Viscere mie... Ah lasse, che ve struccola, che ve magna, (accarezza con trasporto Jen.)

Truff. e Brigh. (correndo, loro sorpresa e pen-
                                                       timento)
Nor. Or ben. Vedete, pazzi, questa Corte
  Tutta cambiata, e in festa. Non si parte.
  Provato abbiam, se falsa illusione
  Ha sugli animi forza e se perdono
  Può meritar da un Pubblico. Il vedremo.
  Le risa or s’incominciano, e si perde
  Tutta la gravità, lugubre e tragica. (si fa innanzi e chiude la Rappresentatone con le seguenti parole, colle quali sogliono le vecchierelle chiudere le Fole a’ fanciulli, che le ascoltano)

Si rinnovellino le nozze con rape in composta, sorci pelati, gatti scorticati, e, se d’altro non siamo degni, almeno i fanciullctti colle loro picciolo mani faccian qualche segno di aggradimento.



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