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  E, quantunqu’ è possente, e superasse
  Tutti gli assalitori, egli è pur vecchio,
  E un giorno con parole risolute,
  E con riflessi alfin disse alla figlia:
  O pensa a prender sposo, o suggerisci,
  Com’io possa troncar le guerre al Regno,
  Ch’io son già vecchio, e troppi Re ho affrontati
  Te promettendo, e poi per amor tuo
  Mancando alla promessa ingiustamente.
  Vedi, che giusta è la richiesta mia,
  Che d’amor non ti manco. O ti marita,
  O di troncar le guerre un mezzo addita,
  E vivi poi, come t’aggrada, e mori.
  Si scosse la superba, ed ogni sforzo
  Fè’ per disobbligarsi. Assai preghiere
  Porse al tenero padre; ma fur vane.
  S’infermò quella vipera di rabbia,
  Fu per morir. Al padre adolorato.
  Ma forte in ciò, questa dimanda fece.
  Della terribil donna udite in grazia
  Diabolica richiesta.
Cal. Odo la fola.
  Che udita ho ancora, e che rider mi fece.
  Odi, s’io la so bene. Ella un editto
  Volle dal padre, che qualunque Principe
  Per sua consorte chiederla potesse.
  Ma con tal patto: ch’ella nel Divano
  Solennemente in mezzo de’ Dottori
  Esporrebbe tre enigmi al concorrente;
  Che, s’egli li sciogliesse, era contenta

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