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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Gozzi - Le fiabe. 1, 1884.djvu{{padleft:457|3|0]]
E ’l carnefice vostro. Vi trattenga
Sicurezza di morte. È già impossibile
Discior gli enigmi della crudel donna.
Il caro capo vostro orrido in vista
Di spettacolo agli altri invano arditi
Presso a quello diman sarà confitto. (piange)
Cal. (verso al teschio) Sventurato garzon, qual forza estrema
Vuol, ch’io ti sia compagno? Odi, Barach;
Morto già mi piangesti, a che più piangere?
Vado ad espormi. Tu non palesare
Il nome mio a nessun. Fors'è il Ciel sazio
Di mie sventure, e vuol farmi felice,
Perch’io sollevi i genitor meschini.
S’io disciolgo gli enigmi, a tanto amore
Ti sarò grato. Addio. (vuol partire, Barach lo trattiene)
Bar. No certamente...
Per pietà... caro figlio... oh Dio...! Consorte,
Vieni... m’assisti... questa a me diletta
Persona espor si vuole a scior gli enigmi
Di Turandot crudele.
SCENA QUARTA
Schirina e detti.
Sch. Oimè! che sento!
Non siete voi l’ospite mio? Chi guida
Questo affabile oggetto in braccio a morte?