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atto secondo 241

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SCENA SECONDA.


Al suono d’una marcia escono le guardie alla Chinese; indi gli otto Dottori, poscia Pantalone, Tartaglia, e dopo Altoum Can. Tutti sono alla Chinese. Altoum è un vecchione venerando, riccamente vestito anch’egli alla Chinese. Al suo comparire tutti si gettano colla fronte per terra. Altoum sale, e siede sul trono, posto alla parte da dove è uscito. Pantalone e Tartaglia si mettono uno per parte del trono. I Dottori siedono sopr’ai loro sedili. Termina la marcia.


Alt. E sino a quando, miei fedeli, deggio
  Sofferir tali angoscie? Appena... appena
  Le dovute funebri opre hanno fine
  D’un infelice Principe sull’ossa,
  E sull’ossa di lui mi struggo in lagrime;
  Nuovo oggetto s’espone, nuove angosce
  Destando in questo sen. Barbara figlia,
  Nata per mio tormento! Che mi vale
  Il punto maledir, che sull’editto
  Al tremendo Confuzio il giuramento
  Feci solennemente di eseguirlo?
  Spergiuro esser non posso. Non si spoglia
  Di crudeltà mia figlia. Mai non mancano
  Stolti amanti ostinati, e non ritrovo
  Mai chi doni consiglio in tanta doglia.
Pant. Cara Maestà, no saveria che consegio darghe.
  In tei nostri paesi no se zura de sta sorte
  de legge. No se fa de sta qualità de editti. No
  ghe esempio, che i Prencipi se innamora de un
  retrattin, a segno de perder la testa per l’original,

Gozzi. 16

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