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atto quarto 283

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  Certa dell’infelice. Perchè siamo
  Tutti perduti.
Tur. Vecchio, non temere.
  Costui vuol spaventarti. Olà, ministri,
  Si percuota l’audace. (gli Eunuchi s’apparecchiano
  a percuoterlo
)
Sch. Oimè! che pena!...
  Marito mio... marito mio... Fermate...
Tim. Dove son!... che mai soffro!... Principessa,
  Giura sopra ’l tuo capo, che la vita
  Di lui fia salva e che fia salva quella
  Del Prence sconosciuto. Sulla mia
  Cada pure ogni strazio. Non mi curo
  Punto di sua salvezza. Io ti prometto
  Tutto di palesarti.
Tur. Al gran Confuzio
  Solenne giuro io fo su questa fronte,
  Che salva dell’ignoto fia la vita,
  Salve fieno le vostre. (si mette la mano alla fronte)
Bar. (audacemente) Ah menzognera!
  Vecchio ti ferma; il giuramento ha sotto
  Velen nascosto. Turandot, giurate,
  Che, sapendo i due nomi desiati,
  Sposo vostro è l’ignoto, com'è giusto,
  Ben lo sapete ingrata; o ch’ei non more,
  Ricusato, d’angoscia, o non s’uccide.
  Giurate ancor, che queste nostre vite,
  Tosto che palesati hanno i due nomi,
  Non sol da crudel morte andranno esenti,

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