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atto quarto 287

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Tur. Miei fidi, tosto
  Ne’ sotterranei del serraglio occulti
  Costor sien chiusi.
Tim. Turandot, adopra
  Quanto vuoi contro a me, ma ’l figlio mio
  Sia salvo per pietà.
Bar. Pietà in costei!
  Tradito è ’l figlio; e noi perpetua notte
  Chiusi terrà, che ’l tradimento celi.
  Trema del Ciel, crudele, della tua
  Alma ingrata, selvaggia, abbominevole.
  Tieni per fermo, il Ciel ti de’ punire. (Timur e Barach vengono condotti via dagli Eunuchi)


SCENA TERZA.

Turandot.

Che farà Adelma? Oh, se mai giungo al fine
Di quest’impresa, chi averà più fama
Di Turandotte? Chi sarà lo stolto,
Che più s’arrischi a vincer la sua mente?
Quanto godrò nel rinfacciargli i nomi
Nel Divan fra i Dottori, e di scacciarlo
Svergognato, e deluso! (sospesa) E pur mi sembra
Che n’avrei dispiacer... Parmi già afflitto
Di vederlo, e piangente, e, non so come,
Mi tormenta il pensarlo... Ah, Turandotte...

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