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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Gozzi - Le fiabe. 1, 1884.djvu{{padleft:511|3|0]]
Scritti sono i due nomi, e gli evidenti
Segni delle persone. Un messo or ora
Secretamente da region lontane
A me sen venne; favellommi; e dopo
Da me chiuso, e in gelosa guardia posto,
Sino che passi il nuovo giorno, in questo
Foglio mi diede i nomi, ed altre molte
Liete e gravi notizie. È Re l’ignoto.
È figliuolo di Re. Non è possibile
Che tu sappi, chi sieno; è troppo, o figlia,
Rimoto il nome lor. Però quì venni,
Perchè mi fai pietà. Là nel Divano,
In mezzo al popol tutto, qual piacere
Hai la seconda volta volontaria
A farti dileggiar? Ululi e fischi
Della vil plebe avrai, troppo giuliva
Ch’una superba, odiata, ed abborrita
Per la sua crudeltà, punita sia.
Mal si tenta frenar l’impeto intero
D’un popol furioso, (fa cenno con sussiego a Pantalone, a Tartaglia e alle guardie, che partono. Tutti con prestezza, fatto il solito inchino colla fronte a terra, partono. Altoum segue) Io posso, o figlia,
Riparare al tuo onor.
Tur. (alquanto confusa) Che onor! quai detti!
Padre, grazie vi rendo. Io non mi curo
D’aiuti, o di ripari. Da me stessa
Ripararmi saprò là nel Divano.