< Pagina:Gozzi - Le fiabe. 1, 1884.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

atto quarto 303

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Gozzi - Le fiabe. 1, 1884.djvu{{padleft:525|3|0]]

Cal. Donna, a che in queste stanze? Invan, t’avverto,
  Tradirmi tenti.
Adel. (con dolcezza) Io per tradirti! ingrato!
  Deh mi narra, stranier: Fu quì Schirina
  A tentarti d’un foglio?
Cal. Fu a tentarmi.
Adel. (precipitosa) Non l’appagasti già?
Cal. Non l’appagai;
  Che sì stolto non fui.
Adel. Ringrazia il Cielo.
  Fu quì una schiava con raggiri industri
  Per saper, chi tu sia?
Cal. Si, fu; ma andossi
  Senza saperlo, come tu anderai.
Adel. Mal sospetti. Signor, mal mi conosci.
  Siedi, m’ascolta, e poi di traditrice,
  Se lo puoi, mi condanna. (siede sul sofà)
Cal. (sedendole appresso) Or ben, mi narra;
  Dimmi, che vuoi da me?
Adel. Prima, che guardi
  Voglio queste mie spoglie, e che palesi,
  Chi ti credi, ch’io sia.
Cal. (esaminandola) Donna, s’io guardo
  A’ gesti, al portamento, all’aere altero,
  Maestà tutto ispira. Alle tue spoglie
  Schiava umil mi rassembri, e già ti vidi
  Nel Divan, s’io non erro, e ti compiango.
Adel. Ben ti compiansi anch’io, cinqu’anni or sono,
  Vedendoti servire in basso stato,

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.