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XXX.
Guarisce i tagli. — Ad un Signore avvenne
  Che scrivere volendo un bigliettino,
  Uso di rado a temperar le penne,
  Due dita si tagliò col temperino;
  Applicato il tabacco alla ferita,
  A desinar potè adoprar le dita.

XXXI.
Nè contro il sonno credo che vi sia
  Mezzo più pronto, antidoto migliore:
  Dormire a un’Accademia di Poesia,
  Alla lezion di qualche Professore,
  Diavol! sarebbe troppa inciviltà;
  Prende tabacco, e il sonno se ne va.

XXXII.
Quando i birri tabacco non prendevano,
  Succedeva di notte ogni delitto,
  Chè sopra il ladro e il malfattor chiudevano
  Ora l’occhio sinistro, ora il diritto;
  Il che tradotto in buon volgar, vuol dire
  Che avevan sonno, e che volean dormire.

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