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III.
Andiamo, andiamo! fate a modo mio. –
  Non possiamo. – Oh!sapete un po’ com’è?
  Se non venite voi, ci anderò io.
  Gran sollievo è quest’Ussero per me!
  Già il locale è sì magico! sì bello!
  E poi, vi spira un certo venticello,

IV.
Che dell’Estate nelle calde sere
  Ci rinfresca perfino le parole,
  Ch’è proprio una delizia, ed un piacere!
  Quivi ridur la Nobiltà si suole;
  E basta solo questo requisito
  Per far veder quanto il Caffè è pulito.

V.
Anch’io per rompere la monotonìa,
  E quella noja di star sempre chiusi,
  Fatta lung’Arno una girata pria,
  Visti e rivisti que’ soliti musi,
  Con gli amici che a spasso mi condussero
  La sera per lo più mi fermo all’Ussero.


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