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NOTE

al §.X.


(177) Nelle note al Malmantile occorre questa leggiadra ottava in dialetto napoletano descrittiva l'ora del mezzogiorno.

Già lo sole correnno era arrivato
  All'osteria de miezzo cammino
  E quivi parea di esserse fermato
  Pe' arrafrescarsi, e pe' sentì lo vino:
  E l'ombra che mo dinanzi, e mo da lato
  Sempre va all'uomo vicino vicino,
  Pe' non sentì lo caudo era sparuta,
  E sotto a isso s'era annasconnuta.

(178) Vita del Rabelais in testa alle sue opere. Ediz. del Pantheon littèraire.

(179)

. . . . . . Fratello, perdon ti domando
Se ti fo male. E con queste proteste
Ziffe; e l'aggiusta pel dì delle feste.
 Ricciardetto. C. 20, ott. 57

(180) Bandello, Novelle, par. 3, n. 20.

(181) Boccaccio, Nov. 2, gior. 8.

(182) Bandello, Nov., par. 2, n. 20.

(183) Hume, Storia d'Inghilterra, l. I, p. 368.

(184) Firenzuola Agnolo, N. 4.

(185) Hume, Stor. d'Inghilter. t. 1, p. 506.

(186) Novella 25.

(187) God. Monach. apud. Raumer. (188) Bellincion., Sonet. 167.

(189) I Monasteri d'Oriente, p. 534.

(190) C. Agrippa, De occult. philos. c. 64.

(191) Opuscoli filosofici.

(192) C. Agrippa, De occult. philos., c. 64.

(193) Revue des deux Mondes, 1 nov. 1855, p. 461.

(194) Val. Maxim., I, 4, c. V., v. I.

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