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IL CASTELLO
Sulle rovine dell’antico castello, che l’anno 1511 per un terribile scotimento di terra restò abbattuto[1] si pose solennemente la prima pietra del nuovo, coll’intervento delle autorità civili ed ecclesiastiche, e fra gli applausi del popolo, l’anno 1517, reggendo la provincia Jacopo Cornaro[2]. Ne fu l’architetto Giovanni Fontana[3] maestro del Palladio[4], di cui non si conosce altra fabbrica. Fino alla caduta del veneto governo vi stanziò il luogotenente general della Patria; in appresso fu consegnato ai soldati, che il malmenarono in guisa da minacciare rovina. Fortunatamente in questi ultimi tempi nacque l’idea di stabilirvi i tribunali; ma non si trasse tutto il partito, che trar doveasi peravventura da cotesta idea conservatrice. Infatti riformate furono le finestre, levate via le iscrizioni e gli stemmi, abbellito d’ornamenti non suoi, e l’edificio tutto indecentemente imbianca-