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D’UDINE 37

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SAN CRISTOFORO

Mirabile per eccellenti intagli, lavoro del secolo sesto decimo, si è la porta di questa parrocchia. Il titolare soprapposto alla stessa è scolpito in marmo nero dal Paliurio[1]. Fattura meschina d’un infelice scultore sono le due statue laterali al maggior pesantissimo altare. La soffitta col miracolo dei serpenti nel deserto, di stile trascurato, venne dipinta dal Venier, e l’Annunziata di buona maniera, ma alquanto fredda, vuolsi di certo Pietro Buri. Due piccoli quadretti bellissimi, di veneto antico stile, sono gli apostoli Pietro e Jacopo, e nella sacrestia l’eterno Padre.

MONTE DI PIETÀ

Nel centro della città, nel Mercato vecchio, che ogni giorno nuove fabbriche unisce alle antiche, s’erge il Monte di pietà, l’anno 1640. a compimento condotto. In tale occasione si coniò una medaglia[2]. Quest’edifizio, è bensì grande, e torreggiante, ma d’uno stile barbaro, come barbara pure è l’idea di porre ai quattro angoli della facciata, per quattro volte replicata la stessissima rappresentazione in marmo di Maria col Cristo morto. Lo stesso subbietto è scolpito nella cappella, dov’egli giace fra le sue braccia con due angeli piangenti, che tengonlo sollevato.

  1. Storia 161
  2. Essa porta da un lato Cristo morto colla Madonna, e dall’altro i nomi dei conservatori del Monte coll’anno da noi citato.
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