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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Guida d'Udine.djvu{{padleft:42|3|0]]Come si rileva dall’iscrizione posta sullo zoccolo della statua, l’autore n’è Enrico Meringo scultor veneziano ingloriosamente noto per le sculture della facciata di san Moisè[1]. Dipinse la cappella stessa, magnificata, forse, oltre il dovere, il Quaglia, che imaginò storie della divina passione. Nelle varie stanze avvien di trovare alcune cose mediocri dei Secanti, del Brunelleschi, e del Lorie; senonchè fra queste primeggia, solito argomento, il bel deposto di croce dell’Amalteo.
PIAZZA DI SAN GIACOMO
Fin dell’anno 1487. dessa chiamata anche il Mercato novo, fu lastricata e cinta di begli edificii[2]. Esisteva il pensiero d’ornarla ponendo ai quattro lati delle statue[3] rappresentanti alcune divinità, con piedestalli ornatissimi coll’armi dalla città. La fontana, che in mezzo nuovamente vi gorgoglia è disegno fatto coll’approvazione di Giovanni da Udine[4]; e l’antica colonna, lavoro del quattrocento, con sopravi la Vergine merita particolar osservazione, non altrimenti che la cisterna in un angolo situata della piazza, la quale all’epoca stessa fu costruita.