< Pagina:Guidi - Riconciliazione, 1897.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

riconciliazione 141

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Guidi - Riconciliazione, 1897.djvu{{padleft:141|3|0]]

— Che se il geloso, per somma disgrazia, fossi stato io, oh povero angelo! la donna onesta non possiede abbastanza virtù per disperdere il sospetto ingiurioso di suo marito. Restituita che tu mi avessi la pace una volta, saremmo probabilmente tornati da capo!... Io con una sola parola ti ho fatta sicura.

— Adagio, adagio, disse Paolina con adorabile grazia. Le parole sono parole, e a me volevan dei fatti. E, preso in mano il libricino azzurro della Reale Assicurazione, lo sollevò festosamente nell’aria.

L’avvocato Zaeli afferrò sorridendo il libro, e, quasi fosse una sacra reliquia, se lo portò alla fronte, alle labbra, al cuore.

Senza essere santo, era certamente il pegno benedetto d’una eterna riconciliazione.


FINE.


Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.