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— Vi saluto, Zaeli, e vi prego di comunicare a Paolina le mie intenzioni ch’io spero non abbiano a disturbarla e a inasprirla... vorrei vedere!
— Paolina gradirà di vederlo sollevato, caro dottore.
— Lo credo, lo credo; è una creatura adorabile la nostra Paolina. A rivederci, avvocato... oh! — tornò indietro. — Un’altra idea, filantropica questa, umanitaria, gentile come volete! siete in campagna, avete un appartamento più vasto di quanto vi abbisogna e non prendereste un mesetto con voi la Cecilia Rigotti?... è amica di Paolina, non vi darà soggezione e farete un’opera buona tanto è sconsolata, magra, avvilita la povera ragazza. Ditelo a vostra moglie, per bacco! certe idee non dovrebbero essere suggerite.
— È vero! disse compiacentemente Zaeli.
— Sta bene godersi la vita in una solitudine di tenerezza e di gioia, ma l’eccesso guasta le cose più belle. Paolina non invita nessuno, non si lascia vedere, è diventata egoista a quanto