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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Guidi - Riconciliazione, 1897.djvu{{padleft:69|3|0]]lontariamente la più difficile delle condizioni piuttosto che in una nobile rassegnazione, dar saggio di intelligente dignità, di coraggio lodevole.
Rendeva noto a chiunque di farsi monaca per iscampare dalla necessità del lavoro che le faceva spavento; per isfuggire la vista di quelle mondane lautezze di cui aveva goduto o di cui s’era creata un bisogno.
La pietà, l’amore della solitudine, la religione in Dio, non entravano affatto nella sua risoluzione; non cercava di nasconderlo, offriva noncurante e sprezzante all’altrui meraviglia, la viltà del suo spirito, la fiacchezza materiale che la persuadeva a rinserrarsi in convento.
E Paolina pensava: — quante triste monache si raccoglierebbero sotto lo stendardo dei Santi, se tutte le infelici fanciulle sbalzate da una ricca fortuna rifuggissero dalle privazioni e dalle fatiche rimaste ad unica loro eredità nel mondo! ma la donna che ha senno deve domandare all’ingegno suo o alle sue mani le risorse contrasta-