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riconciliazione. 85

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Guidi - Riconciliazione, 1897.djvu{{padleft:85|3|0]]signora Rigotti avrebbe fra pochi mesi presa stanza in casa Grim*** in qualità di padrona, e siccome la notizia ne esilarava l’animo, si provava a comporre uno stornello (il genere di poesia che maggiormente lo solleticava) in onore della promessa sposa che rispettosamente avrebbe chiamata mammina.

La finestra a cui stava vicino dava sul giardinetto di funesta memoria dopo il dramma ivi compiutosi dal disgraziato Rigotti; nè v’era caso che Tonino Grim*** se ne dimenticasse, nè v’era sera buia e silenziosa in cui Tonino passando rasente alla finestra osasse guardare in giù per timore di veder sorgere la mesta ombra del suicida attraverso il fogliame della vite e dei fichi.

In pieno meriggio la cosa cambiava d’assai e Tonino a volta a volta si sentiva perfino il coraggio d’andare nell’orto, di staccare i grappoli d’uva e mangiarseli facendo le capriole.

Quel giorno, a cavalcioni sopra la seggiola, i gomiti appoggiati al davanzale, allegro per il bel sole che cacciava gli spettri, gridava da dieci minuti con ispirazione poetica:

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