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26 il ghetto di firenze

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Guido Carocci, Il ghetto di Firenze.djvu{{padleft:28|3|0]]perchè data del 1430 la deliberaziane colla quale la repubblica permette a molte condizioni la venuta in Firenze degli ebrei. E tale concessione fu fatta proprio per dare un vantaggio al commercio cittadino, inquantochè a Firenze nessuno poteva trovar più denaro in prestito ad un frutto minore del 30 per cento. Gl’isdraeliti ebbero dunque facoltà di prestare denaro al frutto di 4 denari per lira al mese.

Non furono molti gli ebrei che dapprima si decisero a stabilirsi a Firenze, e quei pochi andarono ad abitare in una delle più modeste e più oscure stradelle di Oltrarno, un vicoletto tortuoso quasi nascosto fra torri e palazzi altissimi che va da Borgo S. Jacopo alla Volta Guicciardini; allora si diceva Chiasso de’ Rammaglianti dal nome di un’antichissima famiglia e di poi si chiamò come si chiama tuttora, Via dei Giudei.

Però, se gl’isdraeliti colla loro venuta arrecarono alla città dei vantaggi, essi non ottennero di esser ben trattati e d’esser liberi dalle persecuzioni infinite alle quali erano fatti segno dovunque. E in questo la repubblica fiorentina agiva sotto l'autorità, sotto l’impulso della Corte di Roma che era il centro naturale, il capo del partito Guelfo.

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