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il ghetto di firenze 55

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Guido Carocci, Il ghetto di Firenze.djvu{{padleft:57|3|0]]si potrà scordare un certo quartierino lillipuziano col soffitto così basso che nessuna persona di statura benché modesta può starvi in piedi, famoso asilo di ladri e dì vagabondi ch’era posto dalla parte di Via della Nave.

Per rovescio di medaglia, in questo ceppo di case posto fra Via della Nave e l’Arcivescovado erano quartieri eleganti e decorati con lusso non comune. Tuttora si veggono difatti sale adorne di buone pitture e fra le altre è degna di considerazione un’ampia sala da ballo con orchestra e colle pareti adorne di ricche cartelle dove sono dipinti fatti del vecchio testamento.

E appunto questa vicinanza di quartieri eleganti e di luride stamberghe, questa comunanza di scale che servivano a dare accesso tanto a quelli che a questi, che costringevano la gente a modo a trovarsi faccia a faccia coi malanni e col rigetto della società, formano una delle cose più strane e più singolari nei ricordi di questi ultimi tempi.

Nel ceppo di case che abbiamo percorso, poche o punte tracce si hanno, almeno nell’interno, dell’antica struttura. All’esterno invece, ed in particolare dal lato di Via della Nave si veggono archi antichi di botteghe, di porte, di case e di torri e voltoni di una solidità rilevantissima.

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