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il ghetto di firenze 67

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Guido Carocci, Il ghetto di Firenze.djvu{{padleft:69|3|0]]Agli. Però gli edifizi veramente grandiosi ed importanti che occupavano quasi tutto il lato della via, appartennero ai Brunelleschi. Sorgevano colà torri, palagi, case e loggia e di queste costruzioni si veggono tuttora facilmente le tracce maestose ed imponenti.

I Brunelleschi furono tra le più antiche famiglie di Firenze, fra quelle che ebbero potenza quasi principesca e che nei tempi delle fazioni furono alla testa dei partiti. Ghibellini in gran parte si trovarono anche a combattere in famiglia giacche una parte di essi si schierò dal partito opposto. Dipoi militarono quasi tutti nella fazione dei Neri, guidati da uno di loro, Betto che insieme a Corso Donati e a Rosso Della Tosa fu uno dei capi di cotesto partito che in Firenze aveva il sopravvento.

Singolare figura era questo Betto Brunelleschi!

Fiero difensore della libertà di Firenze, arditamente rispose a Luigi di Savoia ambasciatore dell’Imperatore Arrigo che: Mai per niuno signore i fiorentini inchinarono le corna. Oratore facile ed elegante, astuto, fu adoperato per importanti ambascerie; egoista quant’era ricco, chiuse in tempo di carestia i suoi granai al popolo dicendo che non avrebbe venduto il grano altro che al prezzo da lui desiderato. Ambizioso di potere, da

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