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36 I Nibelunghi

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E a quel di noi che l’altro vinca, tutto
Sommesso resti, e la terra e le genti.
  410Ed Hàgene e Gernót gli rispondeano
All’istante. Davver! che alcun disegno
Non abbiam noi, disse Gernòt, estrane
Terre di conquistar, perchè per esse
Giaccia trafitto da la man d’un forte
415Alcun de’ nostri. Opima terra abbiamo;
Quei che per dritto a noi son ligi, mai
Non avriano appo alcun sorte migliore.
  Con anima crucciosa ecco! là stavano
Gli amici suoi; v’era pur anche Ortwino
420Da Metze. Egli dicea: Cotesto patto
Grave doglia è per me. Disdisse a voi
Senza ragion Sifrido oltracotante
L’amistà. Che se voi forza ed ardire
Già non avete co’ fratelli vostri,
425Anche s’ei qui trarrà d’un re sovrano
Tutta una gente in guerra, io sì m’affido
Tanto con l’armi d’ottener, che questa
Fiera alterezza sua debba il superbo,
A dritto, abbandonar. — Forte crucciossi

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