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50 I Nibelunghi

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Nella lor terra; rendasi lor noto
Che ratto ei ci vedranno, onde la pace
Abbian pur sempre li castelli nostri.
  E congiunti e guerrieri il nobil sire
150Adunar fece allor. Ma di Liudgero
Vennero intanto i messaggieri in corte,
E perchè ritornarsi alla lor terra
Elli dovean, n’avean letizia grande.
Ricchi doni lor fea prence Gunthero,
155D’alma gentile, e scorta anche fornìa
Per lor vïaggio, ond’elli andavan fieri
E gioiosi del cor. Dite frattanto,
Dicea Gunthero, a que’ nemici miei
Ch’elli, per tal vïaggio, a le lor case
160Meglio potrian restar. Che se pur vonno
Qui visitarmi, ove attorno dispersi
Non vadano gli amici, alto travaglio
Parassi noto a lor. — Pei messaggieri
Altri apportava ricchi doni, e molti
165A darne avea prence Gunthero. Quelli,
Di Liudgero fidati, ardir non ebbero
Di ricusarli, e preser lor commiati

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