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I Nibelunghi | 55 |
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Vasta giacer, vegliar con ardimento
Contro a lo stuol de’ suoi gagliardi. Elli erano
Quarantamila e più d’assai, ma intanto
Gioiosamente e con animo altero
260Stava Sifrido a riguardar. Fra quella
Gente nemica un valoroso ancora
Era posto a la guardia; e con gran cura
Armato egli era. Principe Sifrido
Ratto il scoverse, e lui scoverse il fiero
265Prode pur anco, e l’un l’altro con ira
Gelosa imprese a rimirar. — Chi fosse
Io vi dirò costui, che vigilando
Stavasi intento, cui dinanzi al braccio
Stava uno scudo in fulgid’or. — Costui
270Era prence Liudgasto, ei, che de’ suoi
La schiera difendea. L’uom fiero e ardito
Superbamente e con nobil destrezza
Il palafreno fea balzar pel campo.
Anche Liudgasto con nemico sguardo
275Stavasi l’altro a sogguardar. Ma poi
Ambo gli sproni conficcâr ne’ fianchi
De’ lor destrieri e contro l’ampie targhe