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I Nibelunghi | 63 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu{{padleft:134|3|0]]
Si riseppe dipoi. Di re Liudgero
Venìano i colpi si possenti e forti,
Che a Sifrido piegò sotto la sella
435Il palafreno; ma poichè novella-
mente levossi il nobile destriero,
Assunse ne la pugna il pro’ Sifrido
Spaventoso un aspetto. E gli porgeva
Hàgene aita, anche Gernòt, ancora
440E Volkero e Dancwarto, e però molti
Giacquero estinti. Ed eravi Sindolto
Ed Hunoldo ed Ortxwin l’eroe gagliardo,
Elli sì, che nell’orrida battaglia
Molti uccisi potean stendere al suolo.
445Ma nella pugna i due prenci guerrieri
Non separârsi mai. Fûr visti allora
Sovra gli elmi volar molti lanciotti,
Da la man degli eroi, le targhe fulgide
Attraversando; e fûron visti assai
450Ricchi pavesi colorati in rosso.
Nell’aspra mischia molti eroi giù caddero
Da’ lor destrieri, e l’un dell’altro incontro
Correansi intanto e Sifrido valente