< Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
82 I Nibelunghi

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu{{padleft:153|3|0]]

  Questo consiglio seguirò, dicea
Prence Gunthero. E chi n’avea l’annunzio
60Molto in cor ne gioìa. Ma donna Ute
Ebbe con la sua figlia per messaggio
Cortese invito, ond’ella pur venisse
Con le sue ancelle a corte. E ne’ forzieri
Tosto si ricercâr le ricche vesti,
65Quante sì di tal gente e grande e illustre
Si rinvenian riposte. Armille assai
Con lor fermagli eranvi pronte; e intanto
Molte leggiadre giovinette adorne
Si fean con cura, e molti giovinetti,
70Gagliardi in guerra, da que’ di pensavano
Che gioiosi ei sarian le vaghe donne
In rimirar, sì che ciascun per nulla
Stimato avrìa di un gran signor l’impero.
Bramosamente assai venian cotesti
75Le non conte fanciulle a rimirare.
  Il nobile signor volle che mille
De’ suoi gagliardi con la sua sirocchia,
A servirla condotti, a lui cognati,
Cognati a lei, venisser tostoe questi

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.