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I Nibelunghi | 83 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu{{padleft:154|3|0]]
80Avean lor spade strette in pugno. Questo
Era di corte l’inclito servigio
Là nella terra di Borgogna. Intanto
Con cotesti venirne Ute fu vista,
La possente regina. Ella con seco
85In compagnia vaghissime matrone
Aveasi prese, mille o più, che ricche
Avean lor vesti, e dietro alla sua figlia
Venìan pur anco molte giovinette
Leggiadre e vaghe. Tutte da una stanza
90Uscir fûr viste da la gente, e grande
Affollarsi fu allor di cavalieri
Che speme aveano in cor che tanto almeno
Lor potesse accader, le giovinette
Illustri di mirar gioiosamente.
95L’amorosa donzella ecco s’avanza
Come l’aurora fa da fosche nubi;
E ratto chi l’avea recata in core,
E recata l’avea lunga stagione,
Da molto affanno or si disciolse. Ei vide
100L’amorosa fanciulla in tutta sua
Bellezza là restar. Dalle sue vesti