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108 I Nibelunghi

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225Bianche sete d’Arabia e ben composte
Sete di Zazamànc, d’un color verde
Qual di trifoglio, di lucenti gemme
Adornar le fanciulle, indi fûr tratte
Buone le vestimenta, e Krïemhilde,
230Essa medesma, l’inclita donzella,
Tagliar le volle. I soppanni con arte
Composti in pelli di stranieri pesci,
Quali venian dal mar d’estranie genti,
Quante aversi potean, coprian le ancelle
235Di rilucenti sete, e i cavalieri
Tali dovean recarle. — Udite intanto
Meraviglie narrar d’este sì belle
Vestimenta da eroi. — Serici drappi,
I più belli che mai figli di regi
240Possedessero un giorno, aveansi in copia,
Di Marocco e di Libia; e ben lasciava
Krïemhilde apparir che buon volere
Ella pei prenci avea. Poi che bramato
Avean essi così l’alto vïaggio,
245Indegne anche estimâr le bianche pelli
Degli ermellini, e neri quanto è scheggia

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