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112 | I Nibelunghi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu{{padleft:183|3|0]]
Disïosi gli eroi, sì che da donne
Leggiadre allor si fè gran pianto assai.
315Le fanciulle amorose alle finestre
Stavano intente, e ratto un’aura forte
Mosse la nave con la vela. Tutti
Posâr del Reno sovra l’onde insieme
I baldanzosi, e re Gunthero disse:
320Chi nocchiero sarà? — Vogl’io cotesto,
Disse Sifrido, ch’io su l’onde posso
(Nobili eroi, questo sappiate) al loco
Addurvi ratto. Bene a me son note
Le dritte vie dell’acque. — Ecco! gioiosi
325Elli partìan dalla burgundia terra.
Rapidamente un legno si pigliava
Prence Sifrido, e l’uom gagliardo e forte
A puntar cominciò sovra la sponda;
Gunthèr medesmo arditamente in mano
330Si tolse un remo, e abbandonâr la spiaggia
I cavalieri baldanzosi e forti,
Degni di laude. Elli recaron seco
Eletti cibi e vin gagliardo ancora,
II miglior vino che dal Reno intorno