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120 I Nibelunghi

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55Il suo destriero si adducea pur anco,
E tal servigio rade volte assai
Compiuto avea, perch’ei si stesse mai
Presso la staffa d’alcun prode. Intanto
Da lor finestre ciò vedean le donne
60Leggiadre e fiere. E veramente, ad una
Foggia soltanto, i prodi alteri e baldi
Simili avean fra lor lor bianche vesti
E lor cavalli come neve bianchi
E lor pavesi ben costrutti. Lungi
65Essi lucean de’ prodi ardimentosi
Da le destre possenti. E le lor selle
Eran di gemme adorne, e i pettorali
Piccoli, e quei venìan verso a le sale,
In cavalcando, di Brünhilde. In fulgido
70Oro pendean dai colmi pettorali
I sonagli; e frattanto elli venièno
Di Brünhilde alla terra, in quella guisa
Che l’ardir li spingea, con le lor lancie
Novellamente cuspidate e i brandi
75Ben costrutti, che agli uomini leggiadri
Fino agli sproni discendcan. Que’ brandì

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