< Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

I Nibelunghi 125

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu{{padleft:196|3|0]]

È baldo e ardito cavalier d'assai.
  Disse allor la regina: Or mi si porti
La mia corazza, e se venuto è il prode
165Sifrido qui nella mia terra, amore
Da me cercando, va della sua vita.
Tanto nol temo inver per ch’io diventi
La donna sua. — Rapidamente allora
Brünhilde bella si vesti l’arnese,
170E seco ne venian leggiadre assai
Molte donzelle, cento e più, di fregi
Ornate attorno alla persona. Queste
Donne vezzose ben volean gli strani
Ospiti rimirar. Ma con le donne
175Venian pur anco i principi d’Islanda,
Di Brünhilde gli eroi, quali nel pugno
Recavan spade, ed eran cinquecento
Elli e di più. Ciò fu rancura agli ospiti,
E da’ lor seggi si levâr d’un moto
180Arditi e baldi i cavalieri. Intanto,
Ratto che la regina il pro’ Sifrido
Scoverse, volentieri udrete voi
Ciò che a lui disse la regal fanciulla:

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.