Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
I Nibelunghi | 141 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu{{padleft:212|3|0]]
Comportavasi accorto, e la regina
Cosi parlò: Deh! come avvenne adunque
Che visto il gioco non abbiate voi,
Prence Sifrido, quale or qui compia
505Di Gunthero la man? — Così rispose
Hàgene allor della burgundia terra:
Poi che, o donna, egli disse, a noi turbata
L’anima avete e mentre al navicello
Sifrido si tenea, l’uom buono e forte,
510Del Reno il sire sopra voi si vinse
Il fatai gioco; ed è per ciò ch’è ignoto
Questo a Sifrido. — Così l’uom parlava
Di re Gunthero; e principe Sifrido:
Ben mi vien questo annunzio,
515onde abbassata
Sia di cotanto l’alterezza vostra
Che tal viva quaggiù che di voi sia
Prence e signor. V’è d’uopo in fino al Reno
Di qui seguirci, nobile fanciulla.
520L’inclita donna rispondea: Non questo
Ancora esser potrà. Dènno di tanto
Aver contezza li congiunti miei,