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142 | I Nibelunghi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu{{padleft:213|3|0]]
Li miei consorti nè poss’io per lieve
Ragion così lasciar questa mia terra.
525È d’uopo sì che i miei più fidi amici
Qui sian raccolti in pria. — Da tutte parti
Ella fe’ cavalcar suoi messaggieri,
Gli amici suoi raccolse ed i congiunti
Ed i consorti suoi. Volle che ratto
530E senza indugi ad Isenstein venissero,
E ricche a tutti fe’ donar le vesti
E pompose d’assai. Ad ogni giorno
Quelli venìan, venìan da mane a sera
Di Brünhilde al castello a torme a torme.
535Ah! ah! che fatto abbiam qui noi, gridava
Hàgene intanto! Male assai che gli uomini
Venisser qui da la vaga Brünhilde,
Noi stemmo ad aspettar! Che s’elli vengono
Con lor schiere alla terra (ignota è a noi
540La volontà della regina, e tutti
Perduti siam s’ella s’adira), è nata
Per il nostro dolor, per nostra cura
Grave ed acerba l’inclita fanciulla!
Io questo impedirò, dicea Sifrido,