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I Nibelunghi | 197 |
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E di cotesto ebbe cura e pensiero
415Ella pur anco. Vennero i famigli,
E novelle recâr le vestimenti,
E molte assai per la novella aurora
Eran già pronte. Allor, per quanto lieto
Altri si fosse, de la terra il sire
420Cruccioso e tristo si mostrò, corona
Ben ch’ei portasse per quel giorno in fronte.
Per costume che avean, quale seguièno
Ei per giusta ragion, lungo non ebbero
Indugio allora e Gunthero e Brünhilde;
425Vennero al monastero, ove una messa
Altri cantò. Venne Sifridó ancora,
E gran folla adunossi. Entro la chiesa,
Per costume regal, tutto apprestato
Quanto recar dovean, corona e ammanto,
430Stavasi in vista. E furono sacrate
Ambo le donne, e come ciò si fea,
Vider le genti sotto a le corone
Con molta gioia starsi i quattro sposi.
Molti garzoni, e furono seicento
435E più di tanto, assunsero le spade,