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I Nibelunghi | 201 |
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500Sifrido rispondea, che opra d’amore
A lei non cercherò. Prima di tutte
Donne ch’io vidi, è sì la tua sirocchia
Leggiadra e bella. — Piacquesi Gunthero
Di ciò che disse principe Sifrido.
505Ansia con gioia è ne’ sollazzi intanto;
Ma dovunque vietossi ogni tumulto,
Ogni frastuon, perchè le donne insieme
Tornassero alle sale. Ecco! i famigli
A le genti indicean via da’ passaggi
510Di trarsi a dietro. Allor, da palafreni
E da genti raccolte iva disgombra
La regal corte. Un vescovo adducea
Ogni matrona perchè là, dinanzi
Al re sovrano, si assidesse ognuno
515Alla mensa regale. Ampio seguìa
De’ famigli il corteggio, incliti e forti
Uomini assai. E con gioconda speme
Prence Gunthero là si assise. A quella
Di Sifrido promessa egli pensava,
520E quel dì gli sembrò quanto son trenta
Giorni e lento e tardivo. Al dolce amore
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