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I Nibelunghi 205

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Ciò vi sarà cagion di duol. La prova
Ben io darovvi! — Così disse quella
590Avvenente fanciulla, e il nobil sire
Ella frattanto ne le braccia sue
Fortemente serrò. Volealo avvinto
Come il re là gittar, perchè sul letto
Dato le fosse di toccar riposo;
595E perchè la sua veste aveale scissa
Il cavaliero, alta pigliar vendetta
La fiera donna ne volea. Che giova,
Che giova al cavalier la sua gran forza?
La sua molta virtù? Di sua persona
600Manifestò la maestria possente
Ella a quel prode, chè di forza il trasse
(Accader ciò dovette) e con villano
Impeto giù il cacciò tra la parete
Ed un forziere. Oimè! pensava il prode,
605Se per donzella perdere degg’io
Questa mia vita, d’oggi in poi e sempre
Contro a’ mariti lor le donne tutte
Tracotanti e superbi avran gli spirti
Quanto non fecer mai! — Tutto ascoltava

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