< Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
214 I Nibelunghi

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu{{padleft:285|3|0]]

55Fiero un aspetto di corruccio allora
Hàgene e disse: Principe Gunthero
A nessun per la terra abbandonarci
Mai non dovrà. Ma de’ consorti vostri
Fate che altri vi segua. Anche v’è noto
60Qual di quei di Tronèga è legge e norma,
E dobbiam noi restarci in questa corte
Qui, presso al re. Chi ovunque seguitammo.
Lungamente servir dobbiamo ancora.
  Cotesto allor si tralasciò; ma intanto
65S’apprestò la partenza. Incliti e nobili
I suoi consorti si prendea Kriemhilde,
Due e trenta donzelle e cinquecento
Uomini prodi. Seguitò Kriemhilde
Di là conte Eckewardo, e quei si presero,
70E cavalieri e fantaccini, e donne
E fanciulle, commiato, e vènia insieme
Cosi com’era d’uopo. Ei separârsi
Baciandosi l’un l’altro, e da la terra
Di principe Gunthero uscîr contenti.
  75Ma i lor congiunti accompagnârli assai,
Lontano per la via. Fu indetto ovunque

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.