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216 I Nibelunghi

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Prendean fulgide vesti. E le fu detto
100Chi col figlio venìa nella sua terra,
Sì ch’ei drizzâr le sedie al destinato
Loco, ove innanzi ai radunati amici
Ir dovean con corona ambo gli sposi.
Ma di re Sigemundo i valorosi
105Mossero incontro cavalcando, e cosa
È ignota a me se alcun fu meglio accolto,
Meglio di questi eroi, famosi ed incliti,
Là nella terra di Sigmundo. Ancora
Con donne assai, leggiadre e belle (e alquanti
110Cavalieri seguìan, cortesi, a lei)
Sigelinde avvenente, alta in arcioni,
Iva incontro a Kriemhilde, in fin che lungi
Gli ospiti si vedean, per tutto intero
Il vïaggio d’un dì. Grave soffriro
115Disagio inver congiunti e strani, in tanto
Ch’elli giunsero alfine appo un castello
Ampio, che detto era Santèna. Quivi,
D’allora in poi, corona ebber gli sposi.
  Con bocca sorridente e per lung’ora
120Baciaron Sigemundo e Sigelinde,

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