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224 | I Nibelunghi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu{{padleft:295|3|0]]
Questo avvenir ch’ella dovesse ancora
15Veder Kriemhilde. E favellò in secreto
Di ciò ch’ella volea. Ma i detti suoi
Poco d’assai parvero grati al sire.
Il re possente così disse: Oh! come,
Come potremmo a questa nostra terra
20Traggerli noi? Non possiam noi cotesto!
Troppo lungi hanno stanza, ed io non oso
Invitarli pur qui. — Gli rispondea
Brünhilde allor con mente accorta assai:
Per quanto d’alcun re gli uomini addetti
25Sian forti e ricchi, tralasciar non dènno
Ciò che il lor prence comandar si piace,
E re Gunthero sorridea, cotesto
Mentr’ella disse, ch’ei non volle mai,
Quantunque volte egli vedea Sifrido,
30Chieder servigi a lui. Dolce mio prence,
Ella intanto dicea, deh! tu m’aita
Nel piacer mio perchè alla nostra terra
Vengan Sifrido e la sirocchia tua,
Sì che qui noi possiam vederli. E nulla
35Avvenir mi potrìa veracemente