Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
I Nibelunghi | 235 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu{{padleft:306|3|0]]
Che udimmo raccontar, tanti fêr doni
255A’ messaggeri, che recar que’ doni
Già non potean lor palafreni a casa
Nella lor terra. Principe Sifrido
Era ricco d’assai. Cosi que’ messi
Spingean gioiosi innanzi a sè pel calle
260Lor robusti somieri. E la lor gente
Vestìano intanto e Sigmundo e Sifrido;
Conte Eckewarto indisse ancor per donne
Vesti cercar quali più belle alcuno
Trovar potè, quali acquistar per tutta
265La terra si potean di re Sifrido.
Selle e pavesi ad apprestar frattanto
S’incominciò. Quanto più alcun bramava,
Perchè nulla mancasse, a cavalieri,
A donne anche si diè, quali col sire
270Dovean partirsi. Ei volle incliti gli ospiti
Così menarsi appo gli amici suoi.
Affrettavansi intanto i messaggieri
D’assai per la lor via. Come ne venne
Là fra i Burgundi Gère valoroso,
275Bene fu accolto assai. Scesero tutti