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xxxii | I Nibelunghi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu{{padleft:31|3|0]]tedesche del dodicesimo secolo, esperto in ogni arte gentile e forse più atto a cantar d’amore che a celebrar gli eroi del tempo antico. E sembra che il poeta cavaliere sia vissuto intorno al 1140 e appartenesse alla nobile famiglia austriaca dei Kürenberger del territorio di Linz, presso al Danubio. Ma, in qual misura egli abbia adoperate le fonti dei canti precedenti, non è dato a noi di sapere. Sembra soltanto che, mentre la forma che egli diede o trovò già data al racconto, è rimasta e tale e quale è pervenuta a noi nella sostanza, altri più tardi, forse intorno al 1170, abbia introdotto maggior regolarità di rime, laddove quello, al modo della lirica del tempo, si appagava di assonanze soltanto. E questo lavoro si continuò, a quanto pare, fin verso la fine del milleduecento, nel qual tempo il poema si sarebbe arrestato e fissato nella forma nella quale ora l’abbiamo. E questa forma è quella che porta il titolo: Der Nibelunge liet, che si-