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288 | I Nibelunghi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu{{padleft:359|3|0]]
100Là ’ve trovar parecchie fiere, e quale
Via dal suo covo si balzava, i due
Sozi abbattean cacciando, in quella guisa
Che oggi anche fanno cacciatori esperti.
Ciò che il bracco scovava, ardito assai
105Di sua mano abbattea prence Sifrido,
L’eroe di Niderlànd, e il suo destriero
Sì rapido correa, che nulla al prode
Potea sfuggir, sì che da tutti, in quella
Caccia, encomi ei toccò. Destro ed esperto
110Egli era assai in tutte cose, e quella
Belva che a morte egli abbattè primiera
Con la sua mano, un forte cinghialetto
Fu veramente, ma ben tosto poi
Un immane leon rinvenne il prode.
115Egli con l’arco sferrò un colpo, ratto
Che il can levò la fiera. Acuto strale
Vibravate di contro, e dietro al colpo
Di tre balzi soltanto il leon fero
Innanzi si movea. Grazie rendeano
120A re Sifrido i suoi compagni, ed ei,
Dopo cotesto, un bisonte ed un alce,