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I Nibelunghi | 305 |
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Piangeva intanto di Borgogna il sire
Di lui la morte. Oh! dissegli il ferito,
Non è bisogno in ciò che il grave danno
Pianga quei che l’ordì. Merta colui
460Gran vitupero, e meglio era cotesto
Abbandonar! — Non so davver, diceva
Hàgen feroce, a che per voi si pianga.
Han fine insiem le nostre cure e tutti
Li nostri affanni, e pochi d’ora in poi
465Troverem che di tanto abbiano ardire
Di resisterci in campo. E me beato!
Da signoria di lui tutti v’ho sciolti!
Agevolmente, disse allor Sifrido,
Glorïarvi di ciò potete voi.
470Vostra mortale intenzïon spïata
Avess’io, chè da forte innanzi a voi
Difesa avrei questa mia vita! Eppure
Non mi accoro di ciò quanto per donna
Kriemhilde, sposa mia. Misericordia
475Abbiami Iddio perchè mi nacque un figlio,
A cui, ne’ tardi tempi, altri cotesto
Rimprovero farà che i suoi congiunti
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